Fake news: smascherarle con l'intelligenza emotiva

Fake news: smascherarle con l'intelligenza emotiva

Chi non è, almeno una volta nella vita, caduto nella trappola delle fake news?
Rimanere incastrato nell’ingarbugliata rete di notizie ingannevoli e distorte sembra essere, ormai, molto semplice: dai titoli “acchiappa click”, la cui principale funzione è quella di incrementare il numero di visualizzazioni attirando i lettori, a contenuti parzialmente o del tutto inventati, finalizzati alla diffusione di notizie senza fondamento che vengono strumentalizzate per influenzare l’opinione pubblica. Il mondo del web si è ormai trasformato in un campo minato di notizie false, vere e proprie esplosioni di disinformazione, che diventando virali, mistificano la realtà e alimentano false credenze.

A prescindere dalle vesti indossate dalle fake news, uno dei fattori comune a tutte è senza dubbio il linguaggio utilizzato, che appare ricco di elementi inseriti con lo scopo di generare una risposta emotivamente forte nel lettore e che possono oltrepassare facilmente il filtro della valutazione critica del messaggio letto: le ricerche della più ampia letteratura di psicologia cognitiva (Cornwell et al., 2011;Pizzagalli, Regard & Lehmann, 1999) )  supportano l'idea che l’esposizione ad informazioni con un forte impatto emotivo, crea le condizioni ideali per una elaborazione rapida e poco attenta, interferendo con il pensiero critico che ci permette di valutare la veridicità di ciò che leggiamo. Ma se sono le nostre reazioni emotive a farci cadere in inganno, può un alto livello di intelligenza emotiva, ovvero la capacità di riconoscere, comprendere e gestire in modo consapevole le proprie emozioni e quelle degli altri (Goleman, 2011), essere la lente che ci aiuta ad analizzare e valutare la veridicità dei contenuti che leggiamo?

Un recente studio (Preston, Anderson, Robertson, Shephard, & Huhe, 2021) condotto dall’ Università di Strathclyde, in Scozia, ha invitato 104 partecipanti a leggere una serie di notizie e a verificare se fossero reali o fittizie, descrivendo le ragioni delle loro risposte. È stato, inoltre, chiesto loro di completare un test per determinare i livelli di intelligenza emotiva posseduta.

Gli esiti della ricerca hanno mostrato come i soggetti che erano stati in grado di cogliere il contenuto ad impatto emotivo delle fake news, avevano avuto maggiori possibilità di smascherare le false notizie. Questo risultato è a supporto dell’ipotesi che individui con un alto quoziente di intelligenza emotiva, possano essere in grado di percepire, in maniera più semplice, gli elementi emotivamente rilevanti nel contenuto letto e che riescano, quindi, a non lasciarsi sopraffare da essi e a sottoporre al vaglio critico ciò che leggono, non cadendo nel tranello della falsa informazione.

Un’interessante studio che pone l’accento su più questioni: la conferma dell’influenza positiva che un alto quoziente di intelligenza emotiva ha nel singolo individuo e la necessità di adottare strategie finalizzate al potenziamento della stessa; l’esigenza di un’educazione all’informazione e ai media e l’acquisizione di strumenti strategici che possano aiutare a gestire la crescente complessità di informazioni con cui entriamo in contatto ogni giorno esigenza che si fa sempre più necessaria e prioritaria.

 


Bibliografia

Cornwell B. R., Alvarez R. P., Lissek S., Kaplan R., Ernst M., & Grillon C. (2011). Anxiety overrides the blocking effects of high perceptual load on amygdala reactivity to threat-related distractors. Neuropsychologia, 49(5), 1363–1368.

Goleman, D. (2011). Intelligenza emotiva. Milano, IT: Rizzoli

Preston, S., Anderson, A., Robertson, D. J., Shephard, M. P. &Huhe, N. (2021). Detecting fake news on Facebook: The role of emotional intelligence. Plose one, 16(3): e0246757 

Pizzagalli D., Regard M., & Lehmann D. (1999). Rapid emotional face processing in the human right and left brain hemispheres: an ERP study. Neuroreport, 10(13), 2691–2698.

 

 

Veronica Campisi Veronica Campisi

Psicologa clinica, iscritta all' Albo Psicologi della Regione Sicilia. Specializzata in Psicologia Scolastica. Lavora come insegnante e tutor DSA e BES.

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Daniele Asperges Daniele Asperges

Laureato all'Istituto Europeo di Design di Milano, ha lavorato come product designer, store visual merchandiser e kitchen designer. Il suo approccio spazia dal design thinking alle immagini vettoriali stile cartoon. Founder di AD Drawings.

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