Gossip a fin di bene!

Gossip a fin di bene!

Chi di noi almeno una volta nella vita non si è incuriosito seguendo le ultime notizie di gossip circa la vita privata di un VIP, ha provato a difendersi da notizie e pettegolezzi nei propri confronti o anche involontariamente ha contribuito a diffonderne?

Probabilmente, infatti, i pettegolezzi nascono con l’uomo. Da sempre questi sono considerati i peggiori nemici di una reputazione. Ma che riguardino attori, cantanti, presidenti o semplicemente gente comune essi hanno il potere tramite le informazioni che veicolano (vere o false che siano) di influenzare in meglio o in peggio l’immagine personale e pubblica di una persona e conseguentemente, quindi, il suo comportamento. Non è cosa rara, infatti, che spesso gli individui si servano di pettegolezzi e delle informazioni diffuse per valutare e scegliere i propri partner o le persone con cui collaborare. Se si viene a conoscenza, ad esempio, che una persona preferisce lavorare da sola, difficilmente la si sceglierà per un lavoro di gruppo (Barclay & Willer, 2007). Allo stesso modo, venire a conoscenza che un comportamento egoistico non è ben visto in un gruppo, può spingere una persona a comportarsi in maniera altruistica per essere accettato (Beersma & van Kleef, 2011; Feinberg, Willer, Stellar & Keltner, 2012; Piazza & Bering, 2008).

Basandosi su queste ipotesi, alcuni ricercatori della Standford University (Feinberg, Willer & Schultz, 2014) si sono chiesti se sia possibile proprio per l’influenza che essi hanno sui comportamenti delle persone, sfruttare i pettegolezzi a fin di bene. In particolare, essi hanno condotto uno studio per valutare se e come pettegolezzi e gossip possano influenzare la cooperazione all’interno di un gruppo. Durante lo studio è effettivamente emerso che quando le persone hanno la possibilità tendono a condividere e a diffondere informazioni sugli altri. Tali informazioni vengono tenute in grande considerazione, contribuendo a formare una vera e propria reputazione di queste persone all’interno del gruppo. I partecipanti allo studio, infatti, tendevano a scegliere di interagire con soggetti aventi la reputazione di buoni collaboratori, escludendo invece quelli noti per essere poco cooperativi.

Come risultato di questa scelta non solo gli individui maggiormente collaborativi sentendosi in grado di agire senza paura di essere sfruttati dai più egoisti risultavano più produttivi, ma nel frattempo coloro che erano stati esclusi provavano a migliorare la propria condizione cercando di rendersi simili agli altri e quindi cooperando di più. Nonostante questa tendenza alla collaborazione non fosse proprio definitiva e duratura, questi risultati permettono comunque di comprendere l’importanza diconsiderare gossip e pettegolezzi una forma di influenza sociale.

Si tratta infatti di informazioni molto utili per coloro che lavorano o che comunque hanno a che fare con i gruppi come ad esempio gruppi di lavoro o scolastici.
E perché no, la cosa potrebbe tornare utile anche a noi: d’ora in poi, ogni volta che alle nostre orecchie giungerà un pettegolezzo, invece di contrariarci o offenderci, pensiamo a come utilizzarlo a fin di bene!

 


Bibliografia

Barclay, P., & Willer, R. (2007). Partner choice creates competitive altruism in humans. Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences, 274, 749–753.

Beersma, B., & van Kleef, G. A. (2011). How the grapevine keeps you in line: Gossip increases contributions to the group. Social Psychological & Personality Science, 2, 642–649.

Feinberg, M., Willer, R., & Schultz, M. (2014). Gossip and Ostracism Promote Cooperation in Groups. Psychological Science, 25(3), 656–664.

Feinberg, M., Willer, R., Stellar, J., & Keltner, D. (2012). The virtues of gossip: Reputational information sharing as proso cial behavior. Journal of Personality and Social Psychology, 102, 1015–1030.

Piazza, J., & Bering, J. M. (2008). Concerns about reputation via gossip promote generous allocations in an economic game. Evolution & Human Behavior, 29, 172–178.

Giuliana Mandrà Giuliana Mandrà

Psicologa iscritta all'Albo della Regione Sicilia (n.10169-A). 

Esperta in Psicologia Sociale, del Lavoro e dell'Apprendimento.

I suoi articoli...
Daniele Asperges Daniele Asperges

Laureato all'Istituto Europeo di Design di Milano, ha lavorato come product designer, store visual merchandiser e kitchen designer. Il suo approccio spazia dal design thinking alle immagini vettoriali stile cartoon. Founder di AD Drawings.

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