“Soffice Kitty, calda Kitty”

“Soffice Kitty, calda Kitty”

“…bel micino tu…”. È la famosa ninna nanna che riesce a calmare e far addormentare Sheldon Cooper, uno dei protagonisti della serie “The Big Bang Theory” (Lorre & Prady, 2006-2019). Alcune fiabe e filastrocche imparate durante l’infanzia, infatti, se ascoltate da adulti, possono dare una piacevole sensazione di sicurezza, ma, nei bambini, esse hanno davvero un grande potenziale: non solo la musica e una bella storia possono influenzare l’umore, cambiare il comportamento, ispirare la creatività e sviluppare il proprio “Io musicale” (Trevarthen & Malloch, 2017), ma sono anche e soprattutto il carburante in grado di dare una spinta significativa allo sviluppo cerebrale (Cooper, 2010).

Molte ricerche si sono concentrate sulla scoperta dei meccanismi d’apprendimento nei neonati e nei bambini, intervenendo già dalla fase intrauterina: ad esempio, neonati che hanno sperimentato tecniche di stimolazione musicale prenatale, sono più attenti e reattivi, imitano suoni ascoltati dagli adulti e cominciano a vocalizzare prima (Shetler, 1985).Ora, dalle innumerevoli ricerche sull’apprendimento, si può affermare che esso è di natura computazionale, sociale e dipendente dall’attivazione di circuiti cerebrali (Tsutsui, Chandrasekaran, Reza, Crandall, & Yu, 2020). I bambini, cioè, nascono con una predisposizione innata all’apprendimento, ma il fattore che davvero accende il processo è l’ambiente sociale in cui il bambino è immerso, ovvero, le persone da cui è circondato. Ad esempio, il care-giver, creando una relazione affettiva con il neonato, fornisce nello stesso tempo una stimolazione appropriata e ricca (World Health Organization, 2004).

Questo accade anche quando vengono raccontate storie o cantate filastrocche ai bambini: infatti, esse li espongono a un vocabolario più variegato, a suoni e melodie della lingua madre: questo aiuta lo sviluppo delle abilità linguistiche, attentive e mnemoniche. La componente musicale, inoltre, aiuta il bambino a sviluppare capacità d’ascolto più selettive e accurate (Birckmayer, Kennedy, & Stonehouse, 2008). Il bambino è un costruttore attivo del proprio processo d’apprendimento (Bowman, 2004), ed è per questo motivo che desidera riascoltare, ripetere e imitare il modo in cui il suo lettore racconta la storia. 
A tal proposito, vi sono elementi che aiutano maggiormente il bimbo a prestare attenzione e assorbire meglio la ricchezza delle storie che ascolta: ad esempio, l’utilizzo nel testo di parole semplici, ripetute o facilmente indovinabili, argomenti familiari, la presenza delle immagini, le opportunità di incorporare nella narrazione risposte in rima, canzoncine o movimenti, uno sfondo musicale che crei l’atmosfera, un tono di narrazione stabile e appropriato, la lunghezza del testo (Cooper, 2010).

Tutti noi possiamo aver notato l’insistenza con cui i bambini desiderano ripetere giochi, storie o canzoni che agli adulti possono risultare noiose o fastidiose, ma per loro è un vero e proprio incentivo a costruire le loro conoscenze e abilità.

Quindi, la prossima volta che uno di questi piccoli chiederà una favola, anziché rispondere con uno sbuffo “alla Penny” (Lorre & Prady, 2006-2019), ricordiamoci che si tratta di un bel momento, ma soprattutto di un onore sedersi e leggere con dedizione o canticchiare quella storiella che aiuterà ad addormentarsi.

 


Bibliografia

Birckmayer, J., Kennedy, A., & Stonehouse, A. (2008). From lullabies to literature: Stories in the lives of infants and toddlers. Washington, DC: National Association for the Education of Young Children.

Bowman, B. (2004). Play in the multicultural world of children: Implications for adults. In E. Zigler, D. Singer, e S. J. Bishop (a cura di), Children’s play: The roots of reading (pp. 125-142). Washington, DC: Zero to Three.

Cooper, S. (2010). Lighting up the brain with songs and stories. General Music Today, 23(2), 24-30.

Shetler, D. J. (1985). Prelude to a Musical Life: Prenatal Music Experiences. Music Educators Journal, 71(7), 26-27.

Trevarthen, C., & Malloch, S. (2017). The musical self: Affections for life in a community of sound. In R. MacDonald, D. J. Hargreaves, e D. Miell (a cura di), Handbook of musical identities (pp. 155–175). Oxford, UK: Oxford University Press.

Tsutsui, S., Chandrasekaran, A., Reza, M. A., Crandall, D., & Yu, C. (2020). A computational model of early word learning from the infant's point of view. ArXiv, abs/2006.02802.

World Health Organization (2004). The importance of caregiver-child interactions for the survival and healthy development of young children: A review.

 

Videofilmografia

Lorre, C. & Prady, B. (2006-2019). The Big Bang Theory. Chuck Lorre Productions - Warner Bros Television. 

Cesare Mann Cesare Mann

Cesare ha solo 18 anni, ma ha una grande passione per il disegno che lo spinge ogni giorno ad approfondire e scoprire, da autodidatta, tutti i segreti dell'illustrazione digitale!

Le sue illustrazioni...
Scrivi un Commento
I commenti saranno soggetti a moderazione. I contenuti inappropriati, offensivi e violenti saranno rimossi.