Ogni corpo è un corpo nudo

Ogni corpo è un corpo nudo

Ci troviamo davanti a immagini di corpi nudi nelle riviste, su internet, nei volantini pubblicitari e spesso anche al supermercato quando andiamo a fare la spesa. Ogni corpo nudo porta con sé il peso dello stigma assegnatogli nel corso dei secoli dalla società e questo influenza fortemente le valutazioni soggettive del proprio corpo nudo, in termini di comparazione agli standard sociali di bellezza. Ma quanto la storia evolutiva si riflette nelle risposte che uomini e donne danno alla vista di corpi nudi altrui?

La risposta che il nostro cervello dà a qualsiasi immagine è misurabile attraverso tecniche di neuroimaging, che registrano l’attività cerebrale quando lo stimolo, come ad esempio la vista di un corpo nudo, viene presentato a un soggetto.

Nel 2003, uno studio di Costa, Braun e Birbaumer ha rilevato differenze di genere nella risposta cerebrale a immagini di corpi nudi. L’esperimento consisteva nel presentare a uomini e donne tre diversi stimoli visivi: immagini di corpi nudi maschili, corpi nudi femminili e stimoli neutri (come oggetti domestici), registrandone l’attività nel cervello attraverso l’utilizzo di tecniche di misurazione dell’attività cerebrali (MEG, VEF e CMV). L’ipotesi di partenza era che le norme imposte dalla società influenzassero le valutazioni soggettive della piacevolezza dei corpi nudi più di quanto questa differenza fosse effettivamente evidente nelle registrazioni cerebrali. I risultati ottenuti hanno rivelato che, per quanto riguarda la piacevolezza, mentre le donne valutavano sia i nudi maschili che quelli femminili come neutri, gli uomini valutavano i nudi maschili simili alle immagini neutre e i nudi femminili come più piacevoli; ma, in contraddizione con questo, le registrazioni cerebrali mostravano una maggiore attivazione, sia nelle donne che negli uomini, in risposta ai corpi nudi sia maschili che femminili. Infine, per quanto riguarda l’eccitazione, le donne valutavano i nudi maschili e femminili come ugualmente eccitanti, gli uomini attribuivano più eccitazione alle immagini di nudo del sesso opposto.

I risultati sono in accordo con almeno due prospettive teoriche. La prima è la Teoria Evolutiva delle preferenze di accoppiamento (Symons, 1979), la quale afferma che nella coppia gli uomini mostrano preferenze per gli aspetti della partner differenti da quelli presi in considerazione dalle donne. Tali differenze sono spiegabili in termini di investimento parentale. Infatti, gli uomini enfatizzano l’attrattività fisica nella scelta della compagna. Le donne, invece, sono più selettive e attribuiscono maggiore importanza allo status sociale, immettendo nella scelta del partner anche un certo grado di sicurezza – in termini di caratteristiche del partner che conferiscano stabilità alla coppia.  Inoltre, i risultati sono in accordo con le differenze di genere nella plasticità erotica delineate da Baumeister (2000), che ha affermato che la sessualità femminile è espressa in modo più malleabile, mutevole e reattiva alla cultura, all’apprendimento e alle circostanze sociali.

Un corpo nudo è un corpo nel suo più alto stato di normalità. Nel giudicarlo, quindi, dovremmo spogliarci di tutti quelli che sono i pregiudizi che l’evoluzione della società ha costruito nel corso del tempo e permetterci di scegliere il corpo che più ci piace, di avere il corpo che più ci piace e di lasciare che ciascuno di noi si senta libero di fare lo stesso.

 


Bibliografia

Baumeister, R.F. (2000). Gender differences in erotic plasticity: The female sex drive as socially flexible and responsive. Psychological Bulletin 126, 347-374.

Costa, M., Braun, C. & Birbaumer. N. (2003). Gender differences in response to pictures of nudes: A magnetoencephalographic study. Biological Psychology, 63 129-147.

Symons, D. (1979). The Evolution of Human Sexuality. Oxford, UK: Oxford University Press.
 

sabrina cassarino sabrina cassarino

È una studentessa di psicologia di 23 anni, laureata in Scienze e Tecniche Psicologiche. La psicologia è il suo primo amore, il secondo è il mare della sua amata Sicilia. Sogna un mondo in cui la diversità diventi la normalità.

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Hellen Amorim Hellen Amorim

Ha studiato illustrazione tradizionale a Reggio Emilia. Attraverso gli studi alla motion design si è appassionata al mondo digitale. Collabora con una casa editrice di Milano

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