Autismo e utilizzo di robot: un connubio possibile

Autismo e utilizzo di robot: un connubio possibile

Sono ancora poche le conoscenze in merito a quali siano le possibili cause dell'autismo. Ciò che sappiamo riguarda piuttosto le caratteristiche che possono essere riscontrate nei bambini con tale disturbo. Per disturbo dello spettro autistico (ASD) si intende un disturbo dello sviluppo neurologico, caratterizzato da disturbi socio-comunicativi e da comportamenti e interessi ripetitivi. I sintomi compaiono dalla prima infanzia e variano da individuo a individuo. L’ASD è spesso associato ad altre condizioni, come ansia, depressione, ADHD e disabilità intellettiva (American Psychiatric Association, 2013).

È proprio questo il motivo per cui sono state svolte numerose ricerche che indagano l'efficacia di trattamenti da utilizzare e l’introduzione di nuove tecnologie per migliorare le capacità carenti, tra cui la terapia robotica e la terapia della danza. Nel primo caso, tale scelta è dettata dal fatto che, spesso, questi bambini si focalizzano molto di più sugli oggetti che sulle persone e, per questo motivo, potrebbero essere più portati ad interagire con loro rispetto a un terapista umano. Nel secondo caso, tale scelta viene impiegata perché, nonostante non facciano parte dei criteri diagnostici dell’autismo, i disturbi motori e propriocettivi sono comunemente osservati nei bambini con ASD. Questo tipo di terapia potrebbe intervenire sia direttamente che indirettamente, aiutando questi bambini a sviluppare abilità sociali e fornendo loro un mezzo non verbale di autoespressione (Scharoun, 2014).

Considerando tali premesse, Barnes, Park, Howard e Jeon (2021) hanno sviluppato uno studio esplorativo, in cui veniva utilizzato un robot, che interagiva sia con bambini a sviluppo tipico che con bambini con autismo all’interno di un gioco musicale chiamato “la danza congelata”. Il campione era composto da 15 bambini, di cui 12 a sviluppo tipico e 3 con disturbo dello spettro autistico. Veniva fatta ascoltare loro una musica (una canzone per bambini tradizionalmente allegra, una canzone per bambini tradizionalmente calma, un pezzo classico allegro oppure un pezzo classico tranquillo) e quando la melodia si interrompeva, i bambini dovevano fermarsi interrompendo la danza fino a quando la musica non veniva fatta ripartire. Mentre ascoltavano la musica, i bambini potevano interagire con un robot o con un interlocutore umano. Tutto ciò veniva registrato e osservato.
Attraverso questo studio, i ricercatori hanno cercato di rispondere principalmente a tre domande:

C’è una differenza tra bambini a sviluppo tipico e bambini con autismo mentre fanno un gioco musicale, che richiede loro dei movimenti fisici?
C’è una differenza tra il modo con cui i bambini interagiscono con un robot umanoide ed un partner umano adulto durante il gioco?
In che modo le diverse tipologie di musica influenzano l’interazione dei bambini con il robot e con l’adulto durante il gioco musicale?

In generale, da questo studio, è emerso che i bambini a sviluppo tipico erano più coinvolti nel gioco musicale rispetto ai bambini con ASD. Inoltre, c’era la tendenza da parte dei bambini a sviluppo tipico ad essere più coinvolti con il partner umano adulto rispetto ai bambini autistici, che interagivano maggiormente con il robot: i bambini con ASD trascorrevano complessivamente il 46% del tempo a guardare il robot e il 23% a guardare l'essere umano. Infine, per quanto riguarda le scelte musicali, si può affermare che queste abbiano influenzato le interazioni nella misura in cui i bambini hanno ballato in modo più energico sulle canzoni allegre rispetto a quelle calme. Invece, il genere musicale (pezzo classico vs canzone per bambini) non ha avuto degli effetti significativi.

In generale, quindi, questo studio mette in evidenza come l’utilizzo di robot sia in qualche modo coinvolgente per i bambini indipendentemente dal fatto che siano autistici o meno e come bisognerebbe incrementare il suo utilizzo in terapia con bambini con autismo al fine di poter migliorare ad esempio le proprie capacità di interazione sociale e ad acquisire alcuni comportamenti necessari per la relazione con altre persone. Inoltre, è importante sottolineare come il tipo di musica, allegra o più calma, abbia avuto degli effetti differenti nel modo in cui i bambini danzavano, infatti i dati riguardanti l’analisi del movimento hanno mostrato una velocità significativamente maggiori durante le canzoni allegre rispetto a quelle durante le canzoni tranquille. C’è ancora molto da esplorare in questo campo, ma studi come questo rappresentano un buon punto di partenza per comprendere come poter migliorare la qualità della vita di questi bambini e far sì che possano avere tutti gli strumenti necessari per incrementare l’abilita di interazione con gli altri.

 


Bibliografia

American Psychiatric Association. (2013). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, 5th ed. Arlington, VA: American Psychiatric Association. 

Barnes, J. A., Park, C. H., Howard, A., & Jeon, M. (2021). Child-Robot Interaction in a Musical Dance Game: An Exploratory Comparison Study between Typically Developing Children and Children with Autism. International Journal of Human–Computer Interaction, 37(3), 249-266.

Scharoun, S. M., Reinders, N. J., Bryden, P. J., & Fletcher, P. C. (2014), Dance/movement therapy as an intervention for children with Autism Spectrum Disorders. American Journal of Dance Therapy, 36(2), 209–228.

Giulia Chiappori Giulia Chiappori

Psicologa Clinica, iscritta all'Albo Psicologi della Regione Liguria. Psicoterapeuta in formazione. Lavora come insegnante e tutor.

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Sara Canesi Sara Canesi

Psicologa dello Sviluppo e dell'Apprendimento. Iscrizione Albo Psicologi Regione Liguria.

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Elisa Zappella Elisa Zappella

Ha vent'anni e frequenta il corso di Architettura d'Interni e Design della Decorazione presso la LABA di Brescia.

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