Bohemian Rhapsody: l’importanza di lasciarsi andare

Bohemian Rhapsody: l’importanza di lasciarsi andare

Tutti noi almeno una volta nella vita ci siamo trovati a cantare, consapevolmente o meno, Bohemian Rhapsody, famosissima canzone dei Queen. Nonostante inizialmente venne ritenuta troppo lunga per essere passato in radio – dura più di 6 minuti – due anni dopo la sua pubblicazione, nel 1977, fu nominata come “miglior singolo degli ultimi 25 anni”. Questo brano, rappresenta, infatti, un'innovazione nel panorama musicale in quanto fu il primo a fondere diversi stili in un’unica canzone.

È proprio il flusso musicale discontinuo di Bohemian Rhapsody che viene a rappresentare un inno alla rottura: inneggiare ad una forza che ci libera dal controllo che noi stessi ci impartiamo. Prigionieri dei nostri dubbi e dei nostri pensieri, siamo incatenati ad un’esistenza spesso volta alla ricerca affannosa del controllo sulla nostra vita. Ma quest’ultima non può essere controllata del tutto: il mondo che ci circonda e, talvolta, anche quello interiore sono costituiti per la maggior parte di imprevisti, che generano a loro volta ansia e angoscia.

La paura di lasciarsi andare psicologicamente può essere spesso associata a due caratteristiche caratteriali (Panigatti, 2017): 

  • La prima è l’insicurezza, ovvero la paura del giudizio, il timore di non essere all’altezza o la paura di essere feriti o traditi. Non esporsi nelle situazioni di vita e con gli altri si traduce nel non agire e nel rifiutare ogni investimento affettivo, mettendo in atto un blocco emotivo, fino alla completa chiusura;
  • La seconda caratteristica è il bisogno di controllo di sé, degli altri e degli eventi circostanti, con la conseguente difficoltà a non tollerare il non programmato. Non lasciarsi andare alle emozioni e optare per un approccio più razionale, permette di avere un illusorio controllo su ansia e stress.

A tal proposito è importante considerare che imparare a lasciarsi andare non vuol dire sviluppare un atteggiamento passivo, bensì imparare ad accettare ciò che accade con un atteggiamento aperto e disponibile al cambiamento. Alla base della pratica Mindfulness vi è proprio il concetto “di prestare attenzione consapevole, nel momento presente e in modo non giudicante” (Jon Kabat Zinn, 2003). Il controllo è infatti il più grande antagonista dell’accettazione. Lowen (2004), padre fondatore della bioenergetica, fa un’interessante distinzione tra padronanza e controllo: la prima ci consente di esprimere la nostra essenza, la seconda, invece, si esprime attraverso un fare incessante che nasconde la paura di lasciare che le cose vadano da sé.

Nel testo della canzone, Freddie Mercury descrive magistralmente il senso di incertezza che proviamo quando affrontiamo un periodo di insicurezza e siamo combattuti tra il resistere continuando a vivere come sempre, o decidere di buttarci nell’ignoto, lasciandoci andare. Vivere seguendo il flusso inaspettato degli eventi significa condurre un’esistenza in modo folle, lontano dai dogmi imposti fin dall’infanzia dalla nostra società.

I versi di Bohemian Rhapsody descrivono la lotta interiore dell’uomo, una danza a metà tra il lasciarsi andare e il trattenere le paure e i pensieri – tra il vivere e il morire. Questa canzone è l’inno a liberarsi dalle catene che noi stessi ci imponiamo. È la risposta alle domande insolvibili della vita: non vi è un’unica e semplice soluzione. Bohemian Rhapsodysignifica saper osare: saper abbandonare i vecchi schemi e i pensieri intrusivi, perdere il controllo e lasciarsi trasportare.

 


Bibliografia

Kabat-Zinn, J. (2003). Mindfulness-based interventions in context: Past, present, and future. Clinical Psychology: Science and Practice, 10, 144 – 156.

Lowen, A. (2004). Bioenergetica. Milano, IT: Feltrinelli.

Panigatti, R. (2017). L’arte di lasciare andare. Consigli energetici e pratici per camminare leggeri nella vita. Milano, IT: Tea Edizioni.

 

Discografia

Queen, Bohemian Rhapsody, Electric and Musical Industries, 1975.

Chiara Rotunno Chiara Rotunno

Psicologa, iscritta all'Ordine degli Psicologi della Campania. Ama cogliere la complessità dell'essere umano e confrontarsi con realtà diverse. Le sue grandi passioni sono: i libri, la fotografia, il cinema, l'arte e la musica.

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Angela Gubitosa Angela Gubitosa

Insegnante di Arte e Immagine. Ha studiato graphic design presso l'Accademia di Belle Arti di Catania. Amante della musica e del canto, vanta il ruolo di front woman in una band.

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