Chiara Rotunno
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Chiara Rotunno

Psicologa, iscritta all'Ordine degli Psicologi della Campania. Ama cogliere la complessità dell'essere umano e confrontarsi con realtà diverse. Le sue grandi passioni sono: i libri, la fotografia, il cinema, l'arte e la musica.

Biografia

Sono Chiara, psicologa iscritta all'Ordine degli Psicologi della Campania. Appassionata fin dalla prima adolescenza al mondo della psicologia, amo cogliere la complessità dell'essere umano e confrontarmi con realtà diverse. Le mie grandi passioni sono: i libri, la fotografia, il cinema, l'arte e la musica.

Ho conseguito la laurea magistrale in Psicologia Applicata ai Contesti Istituzionali (2018) presso l'Università degli Studi della Campania "Luigi Vanvitelli" di Caserta. Ho svolto il tirocinio abilitante alla professione (2019) presso il Centro Riabilitazione Cinzia Santulli Srl (Aversa, CE), per poi proseguire la formazione presso l'Unità Operativa di Salute Mentale (U.O.S.M.) di Maddaloni (CE). Ho implementato la mia formazione inerente all’ambito della gestione delle Risorse Umane e della Psicologia Scolastica e della Salute con corsi teorici e esperienze lavorative. Infine, faccio parte dell'Associazione di Promozione Sociale Patatrac di Aversa, impegnata nella promozione dell'educazione non formale e nella progettazione sociale.

Curriculum Vitae Chiara Rotunno
Articoli
Psicologia nell'arte | 11/09/2022 Sex Education: L’importanza dell’educazione sessuale e affettiva

Sex Education (2019) è un prodotto britannico della piattaforma streaming Netflix, che propone contenuti alternativi e innovativi. Tratta, infatti, di due tematiche fra le più difficili dell’esistenza umana: l’adolescenza e la sessualità. Tramite la narrazione delle vicende dei giovani protagonisti, in primis l’impacciato Otis, si analizza con semplicità, ma con anche un velo di ironia, diversi argomenti di natura sessuale, ancora oggi visti come tabù.

Psicologia nell'arte | 15/06/2022 Van Gogh e la sindrome del bambino sostitutivo

Tutti noi vogliamo trovare un posto nel mondo. Nelle sue opere, Vincent Van Gogh prova a rappresentare proprio questa costante ricerca di sé. Il pittore olandese è forse il massimo esponente dell’espressione di un mondo interno tortuoso; con le sue pennellate è riuscito a raffigurare il dolore ma soprattutto il senso di inadeguatezza rispetto a un mondo fin troppo preponderante. Un uomo che fin dalla nascita si è confrontato con la perdita dell’identità, sperimentando la sindrome del bambino sostitutivo. Vincent Van Gogh nasce, infatti, il 30 marzo 1853, esattamente nello stesso giorno dello stesso mese – ma un anno prima – di un altro Vincent Van Gogh: un bambino nato morto, che però segnerà l’infanzia e la vita dell’artista. La madre, infatti, lo portava in visita quasi quotidianamente alla tomba del fratello minore defunto, determinando il suo essere un bambino “sostitutivo”, visione di sé che ossessionerà l’artista per il resto della sua esistenza…

Psicologia nell'arte | 27/03/2022 “Midsommar - Il villaggio dei dannati”: l'incapacità di essere empatici

Ari Aster, visionario regista statunitense, torna dopo Hereditary - Le radici del male, con un’altra inquietante, quanto magnifica, storia sotto il sole della Svezia. Midsommar - Il villaggio dei dannati è un film con un’estetica impeccabile e inconfondibile, caratterizzata da colori splendenti e vivaci in netto contrasto con le atmosfere cupe tipiche dei film horror. Una pellicola che esplora i temi di empatia e dolore condiviso grazie ad un mix di angoscia e sangue…

Psicologia nell'arte | 13/02/2022 La dipendenza affettiva vista attraverso il rapporto tra Frida Kahlo e Diego Rivera

Quando si parla di amore nell’arte, molti nomi possono saltare alla mente: Dalì e la sua musa Gala, Chagall e la moglie Bella, Modigliani e la bellissima Jeanne. Storie d’amore struggenti quanto passionali. Ogni relazione amorosa, affinché si definisca come tale, presuppone un determinato livello di reciprocità e di intimità. Talvolta, però, alcune di queste possono tramutarsi in vere e proprie dipendenze, come quella che si instaurò tra Frida Kahlo e Diego Rivera...

Psicologia nell'arte | 12/01/2022 Bart Simpson e ADHD: molto più di un semplice cartone animato

Cartone dell’infanzia e dell’adolescenza per molti, I Simpson rappresenta la serie animata con la maggior influenza nella storia della televisione, uno spaccato della società occidentale che ritrae la realtà in maniera dissacrante ma quanto mai veritiera. Quella portata in scena è, infatti, una metafora esplicativa dell’uomo moderno veicolata da humor e sarcasmo.

Psicologia nell'arte | 05/12/2021 Madame Bovary e la fuga dalla realtà

Madame Bovary è il grande romanzo di Gustave Flaubert, pubblicato a puntate per la prima volta sul giornale La Revue de Paris nel 1856. La storia ruota attorno alla figura di Emma, una ragazza di campagna, che sposa l’ufficiale Charles Bovary, ma ben presto il matrimonio delude le aspettative della giovane inducendola verso una spirale autodistruttiva: prima l’adulterio, poi lo sperpero dei propri beni e infine il suicidio…

Psicologia nell'arte | 27/10/2021 Bohemian Rhapsody: l’importanza di lasciarsi andare

Tutti noi almeno una volta nella vita ci siamo trovati a cantare, consapevolmente o meno, Bohemian Rhapsody, famosissima canzone dei Queen. Nonostante inizialmente venne ritenuta troppo lunga per essere passato in radio – dura più di 6 minuti – due anni dopo la sua pubblicazione, nel 1977, fu nominata come “miglior singolo degli ultimi 25 anni”. Questo brano, rappresenta, infatti, un'innovazione nel panorama musicale in quanto fu il primo a fondere diversi stili in un’unica canzone…

Psicologia nell'arte | 28/09/2021 L’arte del Cliffhanger e l'effetto Zeigarnik: il pensiero fisso di una cosa

Nella raccolta di novelle arabe “Mille e una notte”, Shahrazad, la figlia del visir, per scampare alla minaccia di morte da parte del re, decide di intrattenerlo ogni notte con un racconto che termina con un colpo di scena, riuscendo così ad incuriosirlo tutte le volte e a ritardare la propria condanna. Questo meccanismo usato spesso nei racconti è chiamato in gergo cliffhanger e ha lo scopo di lasciare il lettore o lo spettatore incerto sugli esiti della storia, creando suspence e interesse. Ma quale meccanismo psicologico si cela dietro questo espediente artistico?

Psicologia nell'arte | 12/09/2021 La relatività del tempo ne La Persistenza della Memoria

Salvador Dalì è il pittore surrealista che ha riscritto la storia dell’arte scavando interamente nella mente umana, esplorando gli aspetti di vita-morte, della sessualità, dell’inconscio e della dimensione onirica. Nel 1931, Egli, che era entrato a far parte di uno dei gruppi artistici che aveva creato maggior scalpore in quegli anni, i surrealisti, dipinse a soli 27 anni uno dei dipinti più iconici del ventesimo secolo: La Persistenza della Memoria. Fortemente influenzato dal pensiero di Sigmund Freud, padre della psicoanalisi, il pittore, attraverso una rappresentazione onirica, ci pone, in quest’opera, di fronte ad una riflessione sulla relatività del tempo…

Psicologia nell'arte | 18/07/2021 L'Arte di Amare: dare o ricevere?

Nel 1956 Erich Fromm pubblicò una delle opere più significative del Ventesimo Secolo, L’Arte di Amare, definendo l’Amore come un sentimento attivo volto alla conquista, il cui principale scopo è quello di dare all’altro e non ricevere. Ma amare l’altro significa sacrificare una parte di sé per il bene dell’altro oppure si tratta di uno scambio reciproco, quindi è sia un dare che ricevere?

Psicologia nell'arte | 16/06/2021 Speravo de morì prima: pensione e crisi psicologica

Tutti almeno una volta nella loro vita hanno sentito parlare di Francesco Totti, il grande Capitano della Roma, calciatore che ha vestito per circa 20 anni la maglia N. 10 oro-rosso. Speravo de morì prima, serie tv targata Sky, ripercorrere la vita del Pupone, analizzando nel dettaglio la psicologia di questo grande giocatore, in particolar modo gli ultimi anni di Totti, toccando un aspetto delicato per la maggior parte delle persone: il ritiro pensionistico. Ma quali ripercussioni psicologiche ha il ritiro lavorativo per una persona?

Psicologia nell'arte | 16/05/2021 Malcolm & Marie: analisi di una coppia in crisi

Il film Malcolm & Marie, approdato direttamente sugli schermi televisivi l’8 febbraio 2021, vede come protagonisti la ormai acclamata Zendaya, star della serie rivelazione Euphoria, e John David Washington, figlio d’arte di Denzel Washington e protagonista di Tenet. L’opera si concentra sul conflitto, ripreso a più battute, della coppia formata da Malcolm, talentuoso regista, e Marie, ex attrice ed ex tossicodipendente, dopo aver partecipato alla prima del film di Malcolm; le dinamiche che si vengono ad innescare tra i protagonisti sono quelle tipiche dei rapporti conflittuali e spesso distruttivi…

Psicologia nell'arte | 11/04/2021 Berlino: antieroe o narcisista?

"La Casa di Carta" è conosciuta come la serie spagnola di maggior successo degli ultimi anni, distribuita dal colosso dello streaming online Netflix. Nonostante una sceneggiatura decisamente particolare, presenta dei personaggi a cui la maggior parte del pubblico si è ormai affezionata. Uno dei personaggi principali che ha rapito – forse esageratamente – il cuore degli spettatori è quello di Berlino...