Speravo de morì prima: pensione e crisi psicologica

Speravo de morì prima: pensione e crisi psicologica

Tutti almeno una volta nella loro vita hanno sentito parlare di Francesco Totti, il grande Capitano della Roma, calciatore che ha vestito per circa 20 anni la maglia N. 10 oro-rosso. Speravo de morì prima, serie tv targata Sky, ripercorrere la vita del Pupone, analizzando nel dettaglio la psicologia di questo grande giocatore, in particolar modo gli ultimi anni di Totti, toccando un aspetto delicato per la maggior parte delle persone: il ritiro pensionistico. Ma quali ripercussioni psicologiche ha il ritiro lavorativo per una persona?

Nella serie vediamo Totti vivere questo momento con una perdita di autostima, che scatena alcune delle domande più complesse con cui una persona possa mai confrontarsi nella sua vita: Che cosa farò ora? Che ruolo avrò adesso? Più volte viene rimarcato il sentimento contrastante del Pupone di non voler lasciare il campo da calcio: il grande calciatore romanista viene rappresentato in una dimensione più vicina alla nostra, come un uomo che fa fatica ad accettare il doversi ritirare dal campo, vivendo gli ultimi anni con sentimenti di sconforto e pieni di interrogativi. Speravo de morì prima mostra l’analisi di un uomo a cui non sono concesse debolezze e fragilità, ma al tempo stesso a cui viene richiesto di fare un passo indietro. La condizione più traumatica associata al pensionamento si rivela proprio quando questo non deriva da una scelta personale del lavoratore o comunque concordata, ma è imposta dall’esterno, come condizioni fisiche o contrattuali. Lee e Smith (2009) hanno osservato come i pensionati siano generalmente affetti da disturbo depressivo maggiore (DM; APA, 2015) a seguito del loro ritiro lavorativo e l’insorgenza di questa patologia è associata soprattutto alle cause che inducono al pensionamento, come quello precoce.

Precedentemente, Johnson (1984) ha pubblicato una ricerca dal titolo “Retired Husband Syndrome” – “La Sindrome del marito in pensione” (trad. a cura di: Rotunno, 2021) – in cui analizza il fenomeno della depressione da pensionamento. Questa sindrome sembra colpire maggiormente l’uomo rispetto alla donna con l’insorgenza di depressione, rabbia e frustrazione. Lo stato d’animo che pervade gli uomini in questa fase della vita è di tristezza e malinconia diffusa, poiché associate al sentirsi inutili ed esclusi dal mondo lavorativo. Il lavoro riveste un ruolo essenziale nella vita di tutti noi: è infatti associato a una visione di benessere e di stili di vita migliori. Johnson ha rilevato una svalutazione di sé stessi, una mancanza di autostima e un senso di inutilità riferito a qualsivoglia aspetto della vita, andando anche ad influenzare il rapporto di coppia (Johnson, 1984).

Per affrontare al meglio il passaggio alla pensione sarebbe necessario concentrarsi maggiormente sul presente, comprendendo il significato personale che questo evento ha per noi stessi, cercando di calibrare e rendere più realistiche le proprie aspettative sul pensionamento. Anche il reticente Totti ha alla fine appeso le scarpette al chiodo; le battute finali di Speravo de morì prima  (Bises, Astroni, & Ribuoli, 2021) ripropongono infatti la commovente lettera d’addio del Capitano ai tifosi, mostrando una parte di sé fragile con quel suo: “spegnere la luce non è facile” (Totti, 2017). 

Totti dopo il ritiro nel 2017 ha creato nuove opportunità, rivestendo la carica dirigenziale del club oro-rosso per due anni e diventando testimonial di numerosi marchi pubblicitari. La pensione potrebbe non essere più vista come la fine della propria esistenza, bensì linea di partenza verso nuovi stimoli: mantenersi attivi, dedicarsi ai propri hobby o crearne di nuovi, dedicare il tempo a ciò che sempre si è voluto fare ma non si è mai fatto.

 


Bibliografia

American Psychiatric Association (2015). DSM-5. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Milano, IT : Raffaello Cortina. 

Johnson, C.C. (1984) The retired husband syndrome. The Western Journal of  Medicine, 141, 542-545.

Lee, J., & Smith, J. P. (2009). Work, Retirement, and Depression. Journal of population ageing, 2, 57–71.

 

Sitografia 

Repubblica: https://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/roma/2017/05/29/news/totti_il_discorso_d_addio_spegnere_la_luce_non_e_facile_adesso_ho_paura_-166683461/

 

Videofilmografia

Bises, S., Astroni, M. & Ribuoli, L. (2021). Speravo de morì prima. In O. Sleiter, N. Hartmann, e S. Rovai, Sky Atlantic.

Chiara Rotunno Chiara Rotunno

Psicologa, iscritta all'Ordine degli Psicologi della Campania. Ama cogliere la complessità dell'essere umano e confrontarsi con realtà diverse. Le sue grandi passioni sono: i libri, la fotografia, il cinema, l'arte e la musica.

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Angela Gubitosa Angela Gubitosa

Insegnante di Arte e Immagine. Ha studiato graphic design presso l'Accademia di Belle Arti di Catania. Amante della musica e del canto, vanta il ruolo di front woman in una band.

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