La relatività del tempo ne La Persistenza della Memoria

La relatività del tempo ne La Persistenza della Memoria

Salvador Dalì è il pittore surrealista che ha riscritto la storia dell’arte scavando interamente nella mente umana, esplorando gli aspetti di vita-morte, della sessualità, dell’inconscio e della dimensione onirica. Nel 1931, Egli, che era entrato a far parte di uno dei gruppi artistici che aveva creato maggior scalpore in quegli anni, i surrealisti, dipinse a soli 27 anni uno dei dipinti più iconici del ventesimo secolo: La Persistenza della Memoria. Fortemente influenzato dal pensiero di Sigmund Freud, padre della psicoanalisi, il pittore, attraverso una rappresentazione onirica, ci pone, in quest’opera, di fronte ad una riflessione sulla relatività del tempo.

Ne La Persistenza della Memoria il pittore, infatti, mostra per la prima volta il suo simbolo più rappresentativo: gli orologi molli, rappresentazione del tempo che si scioglie, un momento instabile e sfuggevole. Il ticchettio persistente degli orologi non è più rigido, ma fluido. Il tempo diviene senza limiti, influenzato dall’umore e dalla memoria. È proprio quest’ultima che rappresenta l’unico modo per dare al tempo stabilità e durevolezza.

Il tempo è, in effetti, una dimensione fondamentale della nostra quotidianità. Il nostro comportamento si adatta in base al suo fluire poiché tale esperienza dipende dalla percezione dello scorrere dei minuti e delle ore. Tulving (2002), a tal proposito, definisce cronestesia la consapevolezza soggettiva del tempo che fluisce e che consente di pensare e ragionare sulla propria esistenza. Questa cognizione è legata a delle funzioni cognitive fondamentali, come il ricordo, la pianificazione e la rielaborazione di eventi presenti, passati e futuri, quindi relative alla memoria.

Zimbardo e Boyd (2009) ribadiscono questo concetto per cui ogni persona agisce secondo un proprio orientamento temporale, definendo sei diversi tipi di orientamento temporale che ci consentono di rapportarci in maniera differente al mondo circostante, influenzati anche da alcune caratteristiche di personalità:

  1. Orientamento verso il Passato Negativo, per cui si tende a guardare al passato con ansia e instabilità emotiva;
  2. Orientamento verso il Passato Positivo, che induce a celebrare le esperienze vissute valutandole come risorse dalle quali attingere;
  3. Orientamento verso il Presente Edonistico, tipico di chi è incline a vivere a pieno il momento, ricercando sensazioni ed emozioni forti;
  4. Orientamento verso il Presente Fatalistico, associato a chi presenta tratti come l’ansia e l’aggressività;
  5. Orientamento verso il Futuro, caratteristico di colui che, più scrupoloso e diligente, valuta maggiormente ciò che verrà e agisce di conseguenza;
  6. Futuro Trascendentale, infine, che rispecchia la visione di chi si concentra sui tempi di vita dopo la morte e quindi del significato attribuitogli.

Gli autori sostengono che sia necessario trovare un equilibrio tra i vari orientamenti temporali per poter vivere in maniera bilanciata. Adottare una prospettiva orientata al futuro, con uno sguardo positivo sul presente, consente di avere una consapevolezza meno giudicante sul proprio passato, consentendo di vivere il qui e ora. Ne La Persistenza della Memoria, infatti, Dalì ci mostra tre orologi che sono sul punto di sciogliersi indicando proprio l’aspetto psicologico del tempo, il cui trascorrere dipende proprio dalle diverse percezioni. Uno scorrere lento che si mischia con uno veloce, intrecciandosi e creando nuovi percorsi, tra passato, presente e futuro.

Osservando quest’opera surrealista, ogni singola persona avrà la sensazione di percepire in modo diverso lo scorrere del tempo. Dalì, disegnando diverse tipologie di orologi, vuole proprio sottolineare questa individualità: si inizia a ripercorrere il vissuto personale attraverso gli antri infiniti della memoria; ogni dettaglio richiama alla mente desideri, sogni e vissuti passati, presenti e futuri, lungo il sentiero fluido del tempo, “dimensione delirante e surrealista per eccellenza” (Dalì, 1935).

 


Bibliografia

Boyd, J. & Zimbardo, P. G. (2009). Il paradosso del tempo: la nuova psicologia del tempo che cambierà la tua vita. Milano, IT: Mondadori.

Tulving, E. (2002). Chronesthesia: Conscious awareness of subjective time. In Donald T. Stuss & Robert T. Knight (eds.), Principles of Frontal Lobe Function. New York, NY: Oxford University Press.

 

Opera

Dalì, S. (Artista). (1931). La persistenza della memoria [Olio su tela]. Museo di arte moderna, New York,  NY.

Chiara Rotunno Chiara Rotunno

Psicologa, iscritta all'Ordine degli Psicologi della Campania. Ama cogliere la complessità dell'essere umano e confrontarsi con realtà diverse. Le sue grandi passioni sono: i libri, la fotografia, il cinema, l'arte e la musica.

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Angela Gubitosa Angela Gubitosa

Insegnante di Arte e Immagine. Ha studiato graphic design presso l'Accademia di Belle Arti di Catania. Amante della musica e del canto, vanta il ruolo di front woman in una band.

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