Come la pandemia ha cambiato il nostro modo di dormire

Come la pandemia ha cambiato il nostro modo di dormire

Lo scoppio della pandemia di Covid19 e le misure messe in atto per contenerla hanno provocato un repentino e radicale cambiamento nelle attività quotidiane di tutti noi, causando stress e preoccupazioni di tipo sanitario, economico, familiare e socio-professionale.

Le conseguenze psicologiche dell’isolamento sono state ampiamente descritte in letteratura, tuttavia la reclusione implementata durante la pandemia di Covid19 è senza precedenti. Per questo, Mengin e collaboratori (2020) hanno cercato di identificare i principali effetti della reclusione prolungata sulla salute mentale. Per farlo, hanno raccolto alcuni studi recentemente condotti sul contenimento epidemico della SARS-CoV-2, confrontandoli con la precedente letteratura riguardante l’isolamento e le deprivazioni sociali e/o sensoriali. Tra i problemi a carattere psicologico da loro individuati sono emersi significativi disturbi dei ritmi circadiani e del sonno. Da uno studio condotto nella popolazione cinese durante il primo lockdown, è risultato che l’85% degli intervistati aveva trascorso tra le 20 e le 24 ore all’interno della propria abitazione, con un conseguente totale sconvolgimento delle proprie attività e dei propri ritmi (Wang et al., 2020).

I nostri ritmi sonno-veglia dipendono, infatti, da una serie di parametri ambientali chiamati zeitgeber o “generatori del tempo”. Tra questi ci sono l’esposizione alla luce del giorno, nostro zeitgeber principale, ma anche l’attività fisica, soprattutto se svolta al mattino, pasti ad orari regolari e le interazioni sociali (Potter et al., 2016). In una situazione di reclusione, come quella vissuta durante il lockdown, o le cosiddette zone rosse, la maggior parte di questi sincronizzatori subisce delle importanti modifiche. Semplici cambiamenti, come un’esposizione agli schermi prolungata o a tarda ora, possono avere effetti deleteri sui ritmi sonno-veglia (Mengin et al 2020). Inoltre, lo stress derivato dalla pandemia e dalle misure restrittive è, esso stesso, un fattore significativo nell’aumentare il rischio di sviluppare sintomi di insonnia o un vero e proprio disturbo del sonno, qualora i sintomi dovessero persistere nel tempo per più di 3 mesi (Altena et al., 2020; American Academy of Sleep Medicine).

A loro volta, le problematiche relative al sonno possono ripercuotersi sul benessere e sul funzionamento diurno, provocando stanchezza, sonnolenza, disturbi dell’attenzione, ma anche disturbi depressivi (Geoffroy et al., 2018), d’ansia e dipendenza (Morin & Benca, 2012) e persino rendere le persone più vulnerabili alle infezioni virali (Irwin, 2015).

Per questo, un’adeguata informazione sul tema del sonno può fornire utili strumenti di monitoraggio e intervento, sia dal punto di vista individuale che collettivo, ma anche costituire una porta di ingresso sul mondo del benessere psicologico, particolarmente sotto pressione in questo periodo eccezionale.

 


Bibliografia

Altena, E., Baglioni, C., Espie, C. A., Ellis, J., Gavriloff, D., Holzinger, B., Schlarb, A., Frase, L., Jernelöv, S., & Riemann, D. (2020). Dealing with sleep problems during home confinement due to the COVID-19 outbreak: Practical recommendations from a task force of the European CBT-I Academy. Journal of sleep research, 29(4), e13052.

American Academy of Sleep Medicine (2014). International Classification of Sleep Disorders, 3rd ed. Darien, IL: American Academy of Sleep Medicine.

Geoffroy, P. A., Hoertel, N., Etain, B., Bellivier, F., Delorme, R., Limosin, F., & Peyre, H. (2018). Insomnia and hypersomnia in major depressive episode: Prevalence, sociodemographic characteristics and psychiatric comorbidity in a population-based study. Journal of affective disorders, 226, 132–141.

Irwin M. R. (2015). Why sleep is important for health: a psychoneuroimmunology perspective. Annual review of psychology, 66, 143–172.

Mengin, A., Allé, M. C., Rolling, J., Ligier, F., Schroder, C., Lalanne, L., Berna, F., Jardri, R., Vaiva, G., Geoffroy, P. A., Brunault, P., Thibaut, F., Chevance, A., & Giersch, A. (2020). Conséquences psychopathologiques du confinement [Psychopathological consequences of confinement]. L'Encephale, 46(3S), S43–S52.

Morin, C. M., & Benca, R. (2012). Chronic insomnia. Lancet, 379(9821), 1129–1141.

Potter, G. D., Skene, D. J., Arendt, J., Cade, J. E., Grant, P. J., & Hardie, L. J. (2016). Circadian Rhythm and Sleep Disruption: Causes, Metabolic Consequences, and Countermeasures. Endocrine reviews, 37(6), 584–608.

Wang, C., Pan, R., Wan, X., Tan, Y., Xu, L., Ho, C. S., & Ho, R. C. (2020). Immediate Psychological Responses and Associated Factors during the Initial Stage of the 2019 Coronavirus Disease (COVID-19) Epidemic among the General Population in China. International journal of environmental research and public health, 17(5), 1729.

Sara Santuari Sara Santuari

Psicologa e psicoterapeuta in formazione. Attraverso il suo lavoro di divulgazione vorrebbe aumentare la consapevolezza sui temi della salute mentale e contrastare lo stigma che li riguarda, una parola alla volta.

I suoi articoli...
Davide Bortoletti Davide Bortoletti

Frequenta la LABA di Brescia, indirizzo Architettura d'Interni e Design della Decorazione. Amante della filosofia, della natura e della bibliografia di J.R.R Tolkien. Per i suoi lavori si ispira a De Chirico e Van Gogh.

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