Diciamo la verità quando raccontiamo della nostra attività sessuale?

Diciamo la verità quando raccontiamo della nostra attività sessuale?

Le norme sociali rappresentano l’insieme delle regole che, seppur non scritte, influenzano fortemente il comportamento di ogni persona e le sue modalità di entrare in relazione con gli altri (Miller & Prentice, 1996). È proprio da tali norme che deriva una sorta di pensiero omologato, spesso quasi inconsapevole, che prescrive ad ogni individuo il modo in cui è desiderabile che si comporti nei confronti della società a cui appartiene. Lo si vede, ad esempio, nella sfera della sessualità, su cui vige un gran numero di regole sociali che contribuiscono al rafforzamento dei tabù – rappresentativi di ciò che “non può” essere pensato, desiderato, agito. È quindi spontaneo chiedersi: quanto le norme sociali hanno il potere di influenzare il modo in cui gli individui descrivono le proprie attività e i propri comportamenti sessuali?

In uno studio Fisher (2007) ha analizzato l’impatto delle norme sociali sulle affermazioni di studenti universitari riguardanti le loro esperienze sessuali. Lo studio ha previsto la somministrazione di alcuni questionari:
- La Cowart-Pollak Scale (Cowart-Stekler & Pollak, 1998), scala che misura l’estensione dell’esperienza sessuale. I partecipanti hanno indicato quali tra le 30 attività sessuali proposte (carezze, rapporti sessuali di vario tipo…) avevano intrapreso;
- L’Ambivalent Sexism Inventory (Glick & Fiske, 1996), questionario utilizzato per misurare il grado in cui i partecipanti si attenevano alle tradizionali credenze sessiste, come ad esempio “una donna non è mai una vera donna a meno che non abbia l’amore di un uomo”;
- LHypermasculinity Inventory (Mosher, 1998), questionario con cui è stata misurata l’ipermascolinità. I maschi partecipanti allo studio dovevano esprimere il loro grado di accordo su affermazioni che riflettono comportamenti stereotipicamente maschili, come ad esempio “quando mi annoio cerco l’eccitazione”;
- LHyperfemininity Scale (Murner & Byrne, 1991), scala che misura l’iperfemminilità, ovvero il grado in cui le donne partecipanti allo studio avevano interiorizzato un ruolo stereotipicamente femminile;
- L’Attitudes Toward Sexuality Scale (Fisher & Hall, 1988), che ha misurato gli atteggiamenti generali sulla sessualità dei partecipanti allo studio. Essi dovevano, infatti, esprimere il loro grado di accordo rispetto ad affermazioni come “il rapporto sessuale per i giovani non sposati è accettabile” o “il governo dovrebbe impegnarsi a prevenire la diffusione di pornografia”.

Le percezioni degli studenti riguardo i comportamenti sessuali di uomini e donne sono state manipolate mediante la somministrazione di tre diverse affermazioni che, in modo random, ognuno poteva trovare sulla copertina dei propri questionari. Le possibili affermazioni assumevano che:
- i maschi sono più esperti e permissivi sessualmente rispetto alle femmine;
- le femmine sono più esperte e permissive sessualmente rispetto ai maschi;
- non ci sono differenze nel comportamento sessuale e nella permissività fra maschi e femmine.
Questo metodo ha permesso di combinare tre diverse varianti di interesse: il sesso del partecipante, il sesso dell’assistente di ricerca che presentava il questionario e la formulazione riportata sulla copertina dello stesso.

I risultati della ricerca hanno, in linea generale, confermato le differenze di genere nell’esperienza sessuale presenti in letteratura: gli uomini riportano livelli più alti di esperienze e atteggiamenti sessuali più permissivi rispetto alle donne. Un secondo risultato interessante è stato rilevato quando gli uomini hanno incontrato un’assistente di ricerca donna che consegnava loro un questionario la cui copertina recitava: “Le donne sono più permissive ed esperte sessualmente rispetto agli uomini”. In questi casi, gli uomini hanno fornito un report di esperienze sessuali numericamente più alto rispetto alla realtà, fenomeno che non accadeva quando l’assistente di ricerca era uomo.

Dallo studio sembrerebbe che ciò che si riporta delle proprie esperienze sessuali è influenzato dalle norme sociali. La motivazione per la quale gli uomini, in presenza di una donna, raccontino di aver avuto più partner sessuali di quelle effettive, potrebbe, infatti, risiedere proprio nella norma sociale secondo cui gli uomini sono più esperti e permissivi sessualmente rispetto alle donne. Questa credenza trova una base sulle teorie di stampo evoluzionistico, secondo cui gli uomini sono naturalmente più promiscui e le donne, invece, tendono maggiormente alla monogamia. Ma, proprio perché anche nelle ricerche con valenza scientifica è molto difficile quantificare effettivamente le reali differenze nel comportamento e negli atteggiamenti sessuali di uomini e donne, bisognerebbe riflettere sulla nostra individuale percezione delle norme sociali e su quanto queste influenzino – potenziando o inibendo – il nostro modo di relazionarci con gli altri.

 


Bibliografia

Cowart-Steckler, D., & Pollack, R. H. (1998). The Cowart-Pollack Scale of Sexual Experience. In C. M. Davis, W. L. Yarber, R. Bauserman, G. Schreer, e S. L. Davis (a cura di), Handbook of sexuality-related measures (pp. 104–105). Thousand Oaks, CA: Sage Publications.

Fisher, T. D. (2007). Sex of Experimenter and Social Norm Effects on Reports of Sexual Behavior in Young Men and Women. Archives of Sexual Behavior, 36, 89-100.

Fisher, T. D., & Hall, R. G. (1988). A scale for the comparison of sexual attitudes of adolescents and their parents. Journal of Sex Research, 24, 90–100.

Glick, P., & Fiske, S. T. (1996). The Ambivalent Sexism Inventory: Differentiating hostile and benevolent sexism. Journal of Personality and Social Psychology, 70, 491–512.

Miller, D. T., & Prentice, D. A. (1996). The construction of social norms and standards. In E. T. Higgins e A. W. Kruglanski (a cura di), Social psychology: Handbook of basic principles (pp. 799–829). New York City, NY: The Guilford Press.

Mosher, D. L. (1988). Hypermasculinity inventory. In C. M. Davis, W. L. Yarber, e S. L. Davis (a cura di), Sexuality-related measures: A compendium (pp. 225–227). Lake Mills, IA: Graphic Publishing Company.

Murnen, S. K., & Byrne, D. (1991). Hyperfemininity: Measurement and initial validation of the construct. Journal of Sex Research, 28, 85–106.

sabrina cassarino sabrina cassarino

È una studentessa di psicologia di 23 anni, laureata in Scienze e Tecniche Psicologiche. La psicologia è il suo primo amore, il secondo è il mare della sua amata Sicilia. Sogna un mondo in cui la diversità diventi la normalità.

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Nell’attesa che l’inedia se lo porti via, ogni tanto, disegna.

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