Il pensiero negativo ripetitivo e il suo ruolo nella salute perinatale

Il pensiero negativo ripetitivo e il suo ruolo nella salute perinatale

Il periodo perinatale, cioè quello che precede e segue la nascita di un figlio, è un momento complesso e delicato, durante il quale una donna può trovarsi a vivere importanti cambiamenti nella sfera corporea, ormonale e fisiologica, ma anche in quella delle relazioni interpersonali e dei ruoli sociali. La gravidanza, la nascita e il successivo periodo di adattamento hanno un potenziale altamente stressante e possono associarsi ad una vulnerabilità della salute mentale nelle future mamme e neomamme.

Non ci si riferisce solo alla depressione post-partum: secondo alcune recenti evidenze, nel periodo postnatale i disturbi d’ansia sarebbero ancora più diffusi della depressione (Fairbrother, Janssen, Antony, Tucker, & Young, 2016). La presenza di sintomi che spesso si sovrappongono tra categorie diagnostiche e l’elevata comorbidità (cioè, compresenza) di disturbi psicologici diversi hanno spinto Moulds, Black, Newby e Hirsch (2018) a considerare necessaria l’adozione di un approccio transdiagnostico, in grado di mettere al centro della ricerca sulla salute mentale perinatale i meccanismi che influenzano diverse psicopatologie, come il pensiero negativo ripetitivo. Questo termine indica una gamma di pensieri negativi, perseveranti e difficili da controllare, come la ruminazione e la preoccupazione, tra loro distinguibili sulla base della focalizzazione temporale del loro contenuto: la ruminazione è tipicamente concentrata al passato, la preoccupazione è più comunemente orientata al futuro.

Attraverso una revisione degli studi riguardanti il pensiero negativo ripetitivo, Moulds e collaboratori (2018) hanno evidenziato la presenza di tali meccanismi cognitivi in una serie di disturbi psicologici diversi, e la loro capacità di predire e mantenere disturbi d’ansia e depressivi. Di conseguenza, si sono interrogati sulle dinamiche con cui questi meccanismi potrebbero svolgere un ruolo nel periodo perinatale: le circostanze uniche di questo contesto potrebbero, infatti, interagire con i processi cognitivi in modo chiave e non è possibile semplicemente presumere che esistano le stesse relazioni osservate nei periodi non perinatali. Gli studi che hanno indagato l’ipotesi secondo cui la tendenza ad impegnarsi in pensieri negativi ripetitivi durante la gravidanza sia in grado di influenzare i sintomi dell’ansia e della depressione nel periodo postnatale sono limitati. Inoltre, mentre alcune evidenze sostengono quest’ipotesi, altre ricerche presentano risultati contrastanti: secondo Moulds e collaboratori (2018) questo potrebbe essere dovuto alla mancanza di una definizione univoca di pensiero negativo ripetitivo, che è stato concettualizzato e preso in considerazione in modo variabile nei diversi studi. 

Per questo, gli autori sottolineano la necessità di orientare la ricerca futura sulla capacità del pensiero negativo ripetitivo di predire e mantenere l’ansia e la depressione nel periodo postnatale. Questo consentirebbe di far luce sulle dinamiche esistenti tra i processi cognitivi, come ruminazione e preoccupazione, e le variabili biologiche eccezionali presenti in questo specifico momento. 

Comprendere meglio in che maniera, e fino a che punto, il pensiero negativo ripetitivo sia in grado di influenzare i disturbi mentali perinatali ci fornirebbe indicazioni preziose non solo sul tempo ottimale in cui operare una valutazione psicologica, ma soprattutto su come e quando offrire interventi preventivi nel periodo prenatale e trattamenti nel periodo postnatale. 

 


Bibliografia

Fairbrother, N., Janssen, P., Antony, M. M., Tucker, E., & Young, A. H. (2016). Perinatal anxiety disorder prevalence and incidence.  Journal of affective disorders,  200, 148–155.

Moulds, M. L., Black, M. J., Newby, J. M., & Hirsch, C. R. (2018). Repetitive Negative Thinking and Its Role in Perinatal Mental Health.  Psychopathology,  51(3), 161–166.

 

Sara Santuari Sara Santuari

Psicologa e psicoterapeuta in formazione. Attraverso il suo lavoro di divulgazione vorrebbe aumentare la consapevolezza sui temi della salute mentale e contrastare lo stigma che li riguarda, una parola alla volta.

I suoi articoli...
Davide Bortoletti Davide Bortoletti

Frequenta la LABA di Brescia, indirizzo Architettura d'Interni e Design della Decorazione. Amante della filosofia, della natura e della bibliografia di J.R.R Tolkien. Per i suoi lavori si ispira a De Chirico e Van Gogh.

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