Ingiustizie e Risposte Arcaiche

Ingiustizie e Risposte Arcaiche

Come ti comporti quando ricevi un’ingiustizia? Generalmente, tendi a non fare nulla oppure a punire il torto subito? Le neuroscienze, ci dicono che la maggior parte delle persone, quando percepiscono una situazione di ingiustizia, puniscono chi ha agito in cattiva fede (Pinker, 2003). Ma si tratta di una reazione istintuale o di un comportamento frutto di un’attenta decisione?
Le neuroscienze ci aiutano a comprendere meglio questo fenomeno, cercando di individuare quali aree cerebrali vengono coinvolte.

Un metodo che le neuroscienze utilizzano per studiare il comportamento punitivo è il gioco dell’Ultimatum Game (UG), il quale permette anche di verificare in che modo le emozioni influenzano i processi decisionali (Güth, Schmittberger & Schwarze, 1982). Nell’UG, c’è un offerente che deve dividere una somma fissa di soldi con un altro partecipante. Il ricevente può accettare o respingere la proposta. Se il ricevente accetta la proposta, i due si dividono il denaro come prestabilito. Se il ricevente rifiuta l'offerta, nessuno dei due ottiene il denaro. Gli offerenti spesso offrono una ripartizione uniforme perché le offerte ingiuste e mal distribuite vengono respinte dal ricevente. Infatti, le offerte pari al 20% della somma totale sono generalmente respinte. 

Basandosi su questo, Gospic e collaboratori (2011), hanno utilizzato la risonanza magnetica funzionale (fMRI) con soggetti coinvolti nell’UG, cercando di verificare in che modo le risposte dei partecipanti al gioco possano essere modulate dall’attività dell’amigdala che è coinvolta nelle reazioni emotive automatiche (come reazioni aggressive) e dall’attività delle aree prefrontali (corteccia dorso-laterale, corteccia cingolata anteriore) e dell’insula anteriore che sono coinvolte, invece, nel processamento di stati affettivi, nella generazione di rappresentazioni future e nella regolazione emotiva. I risultati dello studio hanno dimostrato che alla base del processo decisionale nell’UG sono coinvolte regioni cerebrali di diversa origine filogenetica: il rifiuto immediato da parte dei riceventi è direttamente collegato ad un aumento dell'attività dell’amigdala (area sottocorticale filogeneticamente più antica). L’amigdala è implicata nelle reazioni aggressive, quindi è possibile considerare che in risposta ai comportamenti ingiusti dell’altro, l’attivazione dell’amigdala fornisca una reazione aggressiva che successivamente determina il comportamento punitivo del ricevente. Le modalità di condivisione che, invece, richiedono di obbedire a una regola, la cui violazione non include un forte coinvolgimento emotivo – come, ad esempio, quelle che permettono il corretto svolgimento del gioco dell’oca – sono determinate dall’attività della corteccia prefrontale dorso-laterale e della corteccia cingolata anteriore (aree corticali filogeneticamente più recenti), tipicamente implicate durante la presa di decisione.

Inoltre, nonostante intervengano le caratteristiche individuali e culturali di una persona ad influenzare la risposta, i risultati mostrano che c’è una forte propensione universale a punire i trasgressori, per cui si può sostenere che l'evoluzione abbia favorito l'atto di punire coloro che violano le norme del gruppo (Fehr & Gächter, 2000), in quanto ha probabilmente aiutato nel tempo la sopravvivenza dei gruppi sociali e il mantenimento delle norme sociali di condivisione.

Tali nozioni indicano, quindi, che se appartieni al gruppo di persone che nel gergo comune vengono definite come vendicative, e quindi alla domanda iniziale hai risposto che tendi a punire i torti subiti, fai parte delle persone, che reagendo in maniera particolarmente emotiva e, a causa di un forte coinvolgimento delle strutture cerebrali più antiche, tendono a far notare in maniera palese quando il comportamento dell’altro è ingiusto e poco produttivo per tutti. Se, invece, hai risposto che quando ricevi un torto non fai nulla, beh, o fai lavorare maggiormente le tue aree corticali filogeneticamente più recenti affinché regolino l’attività dell’amigdala oppure segui il consiglio che Virgilio diede a Dante nel Canto III dell’Inferno “Non ragioniam di lor, ma guarda e passa” (Alighieri, 2014).

Da bravo studente di neuroscienze cognitive, personalmente, ritengo che la cosiddetta punizione altruistica – che mira a far notare il comportamento ingiusto dell’altro al fine di poter prenderne atto e modificarlo – sia la scelta migliore, ma questa è solo l’opinione di un giovane studente.

 


Bibliografia

Alighieri, D. (2014). Inferno Canto III. In G. Fallani, e S. Zennaro (a cura di), Divina Commedia (pp. 44-50). Newton Compton Editori. 

Fehr, E., & Gachter, S. (2000). Cooperation and punishment in public goods experiments. American Economic Review, 90(4), 980-994.

Gospic, K., Mohlin, E., Fransson, P., Petrovic, P., Johannesson, M., & Ingvar, M. (2011). Limbic justice—amygdala involvement in immediate rejection in the ultimatum game. PLoS Biol, 9(5), e1001054.

Güth, W., Schmittberger, R., & Schwarze, B. (1982). An experimental analysis of ultimatum bargaining. Journal of economic behavior & organization, 3(4), 367-388.

Pinker, S. (2004). The Blank Slate: The modern denial of human nature. New York, NY, Viking. Popper, K. (1974). Unended Quest. Fontana, London.

Angelo Lucio Silvino Angelo Lucio Silvino

Ha conseguito la laurea triennale in Scienze e Tecniche Psicologiche (100/110) e la laurea magistrale in Psicologia dei Processi Cognitivi - Neuroscienze (110/110 e lode) presso l'Università degli Studi della Campania "Luigi Vanvitelli". Vanta esperienza in politica. Coltiva numerosi interessi fra cui arte, filosofia, letteratura, mindfulness, storia delle religioni, miti e tradizioni dei popoli.

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Dimenticatevi le signorine per bene. Lei è una Lady non convenzionale, la contraddizione di se stessa: frustrata e pigra, ma creativa e determinata. L'unica certezza? Il design e l'illustrazione sono la sua essenza.

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