Pedopornografia: La valenza delle reazioni emotive

Pedopornografia: La valenza delle reazioni emotive

Alcune volte, in angoli spesso neanche troppo oscuri della società, i bambini vengono abusati sessualmente e, con l’avvento dei social, le immagini degli abusi vengono lanciate in rete e diffuse con più facilità. Chi di noi voglia, anche per un solo attimo, immedesimarsi nella situazione, proverà con alta probabilità un senso di disgusto iniziale seguito dalla compassione per le piccole vittime. Ma, quali sono le conseguenze che questi bambini dovranno affrontare nel corso della loro vita?

La pedopornografia – o pornografia infantile – è la rappresentazione visiva e la diffusione, attraverso immagini e/o video, di comportamenti sessualmente espliciti che coinvolgono persone di età inferiore ai 18 anni. Inoltre, creare o detenere materiale di questo tipo costituisce reato (Legge 6 febbraio 2006, n. 38). I survivors, ovvero le vittime sopravvissute ad esperienze traumatiche di questo genere, sperimentano molte lotte durante l’età adulta, le cui conseguenze hanno un impatto negativo sulla loro vita sociale, la loro capacità di mantenere un lavoro o di perseguire un’istruzione (Canadian Centre for Child Protection, 2017). L’essere stati vittime di abuso sessuale è associato alla presenza di psicopatologia nell’età adulta (Dworkin, Menon, Bystrynski, & Allen, 2017) e, ancor di più, la condivisione delle immagini e la loro pubblica accessibilità rappresentano uno degli aspetti più difficili da superare psicologicamente e contribuisce al continuo sentimento di vulnerabilità (Gewirtz-Meydan, Walsh, Wolak, & Finkelhor, 2018).

Uno studio condotto da Gewirtz-Meydana, Lahav, Walsh, e Finkelhor (2019), ha cercato di individuare quali elementi predicano l’insorgenza di psicopatologia adulta tra i sopravvissuti alla pornografia infantile, attraverso la compilazione, da parte di 107 survivors, di un questionario online ripartito in tre sezioni.
La prima sezione raccoglieva informazioni sulle caratteristiche sociodemografiche e sul crimine, come ad esempio: l’età dell’abusato all’epoca dell’abuso, la relazione con l’abusante (conoscente o sconosciuto) e la durata del reato.
La seconda sezione indagava le reazioni emotive del survivor durante e dopo il crimine; nello specifico, sono state esaminate le reazioni di senso di colpa, senso di imbarazzo e di evitamento nell’essere fotografati.
Nella terza sezione è stata valutata l’eventuale presenza di psicopatologia in ogni survivor, attraverso una scala che valuta le forme comuni di disagio esperite dopo un trauma.

I risultati dello studio hanno dimostrato che più giovane era il survivor al momento del crimine, maggiori erano i sensi di colpa, l’imbarazzo e l’evitamento all’essere fotografati. Inoltre, quando senso di colpa, imbarazzo ed evitamento erano esperiti in maniera più significativa e profonda, la sintomatologia psicopatologica correlata era più grave – manifestandosi , ad esempio, con maggiori episodi di dissociazione o disturbi del sonno più frequenti.

Lo studio ha, quindi, rilevato che sembrano essere le reazioni emotive negative – manifestate durante e subito dopo la violenza subita – ad accentuare la valenza che il trauma rappresenta per la persona e, di conseguenza, il peso del suo bagaglio psicopatologico. Ciò mostra ed evidenzia la necessità di identificare e trattare i bambini vittime di pedopornografia in maniera tempestiva, in modo tale da avviare le necessarie procedure terapeutiche che fungono da contenitore sicuro per l’elaborazione e la gestione delle reazioni emotive. Sarebbe auspicabile l’attivazione di una rete di ricerca per individuare i soggetti fragili – ad esempio, all’interno del darkweb – così da intervenire immediatamente e garantire alle vittime di pedopornografia il giusto supporto psicologico.

 


Bibliografia

Dworkin, E. R., Menon, S. V., Bystrynski, J., & Allen, N. E. (2017). Sexual assault victimization and psychopathology: A review and meta-analysis. Clinical Psychology Review, 56, 65–81.

Gewirtz-Meydana, A., Lahav, Y., Walsh, W., & Finkelhor, D. (2019). Psychopathology among adult survivors of child pornography. Child Abuse & Neglect, 98, 1-11.

Gewirtz-Meydan, A., Walsh, W., Wolak, J., & Finkelhor, D. (2018). The complex experience of child pornography survivors. Child Abuse & Neglect, 80, 238–248.

Legge 6 febbraio 2006, n. 38, “Disposizioni in materia di lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedopornografia a mezzo di Internet” (2006, 15 febbraio) (Italia). Gazzetta Ufficiale, (38), 1–2.

 

Sitografia

Canadian Centre for Child Protection: https://www.protectchildren.ca (2017).

Gazzetta Ufficiale: https://web.camera.it/parlam/leggi/06038l.htm (2006).

sabrina cassarino sabrina cassarino

È una studentessa di psicologia di 23 anni, laureata in Scienze e Tecniche Psicologiche. La psicologia è il suo primo amore, il secondo è il mare della sua amata Sicilia. Sogna un mondo in cui la diversità diventi la normalità.

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