Effetto Mandela e rapimenti alieni: quando la memoria ci inganna

Effetto Mandela e rapimenti alieni: quando la memoria ci inganna

Che la nostra memoria non sia infallibile, è probabilmente evidente ai più. Eppure, sareste forse sorpresi di scoprire quanti siano fermamente convinti che Nelson Mandela sia morto in prigione e non da uomo libero, solo otto anni fa. Così tanti, in effetti, che ciò che avviene quando si recuperano falsi ricordi (Gleaves, Smith, Butler, & Spiegel, 2004) – cioè memorie distorte o falsate – è denominato anche “Effetto Mandela”.

Quando si tratta di ricordi autobiografici, cioè relativi alla nostra storia personale, la memoria si può rivelare altrettanto ingannevole. Poche controversie, in psicologia, sono state dibattute tanto quanto quella riguardante il recupero dei ricordi legati a un trauma e l’affermazione secondo cui alcune persone potrebbero recuperare dei falsi ricordi riguardanti eventi traumatici (McNally, 2003).
Solo a cavallo del nuovo secolo i ricercatori hanno iniziato a studiare la funzione della memoria in persone che recuperavano ricordi relativi a traumi (e.g., Clancy, McNally, & Schacter, 1999; McNally, 2003). È stato scoperto, ad esempio, che gli adulti che riportavano di aver recuperato ricordi perduti di abusi sessuali infantili avevano maggiore probabilità di mostrare un falso riconoscimento di parole in precedenza non presentate in un elenco, rispetto agli adulti che riferivano di aver sempre ricordato del loro abuso (Clancy, Schacter, McNally, & Pitman, 2000). Risultati simili sono stati osservati nelle persone che sostenevano di aver recuperato ricordi riguardanti rapimenti alieni (Clancy, McNelly, Schacter, Lenzenweger, & Pitman, 2002).
Poiché le persone con disturbo post-traumatico da stress (DPTS – American Psychiatric Association, 2013) mostrano solitamente un’elevata reattività fisiologica (ad esempio, aumento della frequenza cardiaca) al momento del ricordo del trauma (Orr, Metzeger, & Pitman, 2002), molti terapeuti hanno sostenuto che l’attivazione psicofisiologica da sola fosse sufficiente a garantire la veridicità del ricordo (Bloom, 1994). Tuttavia, rapporti clinici suggeriscono che anche il recupero di eventi traumatici improbabili (come quelli riguardanti gli abusi rituali satanici, eventi legati a una sorta di isteria di massa avvenuta negli Stati Uniti tra gli anni ‘80 e ‘90) sia accompagnato da intense reazioni emotive (e.g., Young, Sachs, Braun, & Watkins, 1991).

Per questo, McNally e collaboratori (2004), hanno indagato se il ricordo di eventi traumatici improbabili fosse in grado di provocare reazioni psicofisiologiche indicative di intense emozioni. Dopo aver reclutato persone che avevano segnalato di essere state rapite da alieni spaziali, hanno chiesto ad ognuno di loro di fornire materiale per alcuni script, cioè dei copioni riguardanti diversi temi: il trauma del rapimento, un’esperienza diversa ma estremamente stressante, un’esperienza positiva e una neutra. Il gruppo di controllo, invece, era composto da persone che negavano di essere state rapite da alieni, ma che ascoltavano gli script riguardanti i rapimenti.

Come previsto, i ricordi dei presunti incontri traumatici con gli alieni spaziali risultavano accompagnati da reazioni fisiologiche e da misure autovalutative simili a quelle che corrispondevano sia alle esperienze stressanti sia a quelle dei pazienti con diagnosi di DPTS. Rispetto al gruppo di controllo, le persone che ricordavano di essere state rapite, ottenevano un punteggio significativamente maggiore nel questionario che misurava i livelli di tendenza alla dissociazione, all’assorbimento nella propria attività mentale e all’ideazione magica, misure che normalmente si associano a persone che sperimentano alterazioni della coscienza, hanno una vita ricca di fantasia e tendono a sostenere credenze non convenzionali.

Questo non significa in alcun modo che i pazienti con DPTS riferiscano falsi ricordi di traumi, né che chi recupera delle memorie stia per forza ricordando il falso. Piuttosto, indica la necessità di tenere in considerazione che i marcatori fisiologici dell’emozione che accompagnano un ricordo non possono singolarmente essere presi come prova dell’autenticità della memoria, ma che vadano collocati nel contesto dell’esperienza e delle emozioni della persona che sperimenta il ricordo. 

 


Bibliografia

American Psychiatric Association (2013). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders: DSM-5, 5th ed. Arlington, VA: American Psychiatric Association.

Bloom, S. (1994). Hearing the survivor's voice: Sundering the wall of denial. The Journal of psychohistory, 21, 461-477.

Clancy, S. A., McNally, R. J., Schacter, D. L., Lenzenweger, M. F., & Pitman, R. K. (2002). Memory distortion in people reporting abduction by aliens. Journal of abnormal psychology, 111(3), 455–461.

Clancy, S. A., McNally, R. J., & Schacter, D. L. (1999). Effects of guided imagery on memory distortion in women reporting recovered memories of childhood sexual abuse. Journal of traumatic stress, 12(4), 559–569.

Clancy, S. A., Schacter, D. L., McNally, R. J., & Pitman, R. K. (2000). False recognition in women reporting recovered memories of sexual abuse. Psychological science, 11(1), 26–31.

Dagnall, N. & Drinkwater, K. (2020). The Mandela Effect: An Accessible Article (Part I).

Gleaves, D. H., Smith, S. M., Butler, L. D., & Spiegel, D. (2004). False and recovered memories in the laboratory and clinic: A review of experimental and clinical evidence. Clinical Psychology: Science and Practice, 11(1), 3-28.

McNally, R. J. (2003). Remembering trauma. Cambridge, MA: Belknap Press/Harvard University Press.

McNally, R. J., Lasko, N. B., Clancy, S. A., Macklin, M. L., Pitman, R. K., & Orr, S. P. (2004). Psychophysiological responding during script-driven imagery in people reporting abduction by space aliens. Psychological science, 15(7), 493–497.Orr, S. P., Metzger, L. J., & Pitman, R. K. (2002). Psychophysiology of post-traumatic stress disorder. The Psychiatric clinics of North America, 25(2), 271–293.

Young, W.C., Sachs, R.G., Braun, B.G., & Watkins, R.T. (1991). Patients reporting ritual abuse in childhood: A clinical syndrome. Report of 37 cases. Child Abuse and Neglect, 15, 181-189.

Sara Santuari Sara Santuari

Psicologa e psicoterapeuta in formazione. Attraverso il suo lavoro di divulgazione vorrebbe aumentare la consapevolezza sui temi della salute mentale e contrastare lo stigma che li riguarda, una parola alla volta.

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Angela Muscolino Angela Muscolino

Angela Muscolino vive a Castelsaraceno, un piccolo borgo lucano. Sin da piccola sviluppa un forte interesse verso le arti figurative che con passione e dedizione approfondirà negli anni. Oggi svolge la professione di grafico/illustratore.

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