Terapia basata sul Web: nuovi trattamenti per i disturbi alimentari

Terapia basata sul Web: nuovi trattamenti per i disturbi alimentari

I disturbi del comportamento alimentare sono in continuo aumento nei paesi occidentali e rappresentano una grave morbilità psicologica, fisica e sociale. Ciononostante, molte persone con problematiche legate ad alterazioni delle abitudini alimentari e a preoccupazioni relative al peso e alla forma corporea non riescono a cercare o a ricevere aiuto adeguato. Non solo a causa di barriere personali, come sentimenti di vergogna o paura della stigmatizzazione, ma anche e soprattutto a causa di impedimenti legati all'intervento stesso, come costi, distanza geografica e mancanza di disponibilità dei servizi (Becker, Hadley Arrindell, Perloe, Fay, & Striegel-Moore, 2010; Evans et al., 2011). In quest'ottica Internet, garantendo relativo anonimato e accesso flessibile in termini di tempo e di spazio, offre molte possibilità. Fra queste, la terapia psicologica internet-based.

Gli interventi psicologici internet-based sono strutturati sulla modalità di fruizione, cioè pensati e costruiti appositamente per essere interamente offerti via internet, diversamente dalla terapia online, che mantiene le stesse proprietà della terapia in presenza, cambiando il mezzo di erogazione. Tali interventi hanno il potenziale di raggiungere i pazienti con i disturbi meno avanzati e impedire la progressione della loro condizione: la loro efficacia è già stata dimostrata per patologie come ansia, depressione e comportamenti di dipendenza (Andersson & Cuijpers, 2009; Newman, Szkodny, Llera, & Przeworski, 2011).

Ter Huurne e collaboratori (2015) hanno indagato gli effetti di un intervento internet-based di terapia cognitivo comportamentale, avente lo scopo di migliorare la psicopatologia dei disturbi alimentari e di ridurre l'insoddisfazione corporea e i relativi problemi di salute in donne con diagnosi di bulimia nervosa, disturbo da alimentazione incontrollata – più comunemente noto come Binge Eating Disorder – e disturbi alimentari non altrimenti specificati.

Mentre la metà delle partecipanti iniziava l'intervento, la restante metà veniva inserita in una lista d'attesa di 15 settimane, durante le quali venivano inviate della mail di supporto una volta ogni due.

L'intervento si svolgeva tramite un'applicazione e comprendeva un contatto bisettimanale asincrono (caratterizzato dall'assenza di interazione in tempo reale) con il terapeuta, dei compiti da portare a termine e un diario alimentare in cui registrare i propri comportamenti alimentari, per un totale di circa 20 minuti complessivi al giorno.

Lo studio ha dimostrato l'efficacia di tale intervento, con alcuni risultati particolarmente interessanti. Tutte le partecipanti, infatti, riportavano riduzioni significative della psicopatologia dei disturbi alimentari ed erano meno preoccupate per il loro modo di mangiare, la loro forma e il loro peso, rispetto al gruppo in lista d'attesa. Tuttavia, le pazienti con bulimia nervosa, pur riportando dei miglioramenti, mostravano degli effetti meno significativi: verosimilmente, la psicopatologia più grave delle partecipanti di questo sottogruppo potrebbe rendere necessario un trattamento sincrono e più intensivo.

Il risultato più sorprendente è emerso dalle partecipanti in lista d'attesa che, sebbene in misura minore, hanno mostrato dei miglioramenti. Le ragioni non sono del tutto chiare, e potrebbero avere origini diverse: alcune partecipanti hanno ricevuto altri supporti professionali durante il periodo d'attesa; forse, la condizione della lista d'attesa, con i suoi messaggi di posta elettronica, somigliava più a una condizione di auto-aiuto guidato che non a una condizione di non intervento.

Potrebbe rivelarsi vero che "cercare aiuto (e trovarlo!) è già un primo passo", con il potenziale di dare un primo senso di sollievo a chi ne ha bisogno.

 


Bibliografia

Andersson, G., & Cuijpers, P. (2009). Internet-based and other computerized psychological treatments for adult depression: a meta-analysis. Cognitive behaviour therapy, 38(4), 196-205.

Becker, A. E., Hadley Arrindell, A., Perloe, A., Fay, K., & Striegel-Moore, R. H. (2010). A qualitative study of perceived social barriers to care for eating disorders: perspectives from ethnically diverse health care consumers. The International journal of eating disorders, 43(7), 633-647.

Evans, E. J., Hay, P. J., Mond, J., Paxton, S. J., Quirk, F., Rodgers, B., Jhajj, A. K., & Sawoniewska, M. A. (2011). Barriers to help-seeking in young women with eating disorders: a qualitative exploration in a longitudinal community survey. Eating disorders, 19(3), 270-285.

Newman, M. G., Szkodny, L. E., Llera, S. J., & Przeworski, A. (2011). A review of technology-assisted self-help and minimal contact therapies for anxiety and depression: is human contact necessary for therapeutic efficacy? Clinical psychology review, 31(1), 891-03.

Ter Huurne, E. D., de Haan, H. A., Postel, M. G., van der Palen, J., VanDerNagel, J. E., & DeJong, C. A. (2015). Web-Based Cognitive Behavioral Therapy for Female Patients With Eating Disorders: Randomized Controlled Trial. Journal of medical Internet research, 17(6), e152.

Sara Santuari Sara Santuari

Psicologa e psicoterapeuta in formazione. Attraverso il suo lavoro di divulgazione vorrebbe aumentare la consapevolezza sui temi della salute mentale e contrastare lo stigma che li riguarda, una parola alla volta.

I suoi articoli...
Angela Muscolino Angela Muscolino

Angela Muscolino vive a Castelsaraceno, un piccolo borgo lucano. Sin da piccola sviluppa un forte interesse verso le arti figurative che con passione e dedizione approfondirà negli anni. Oggi svolge la professione di grafico/illustratore.

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